Dopo Spagna, Grecia e Portogallo, l’Italia rifiuta categoricamente di piegarsi all’Unione Europea, che impone agli Stati membri di ridurre del 15% i propri consumi di gas.
Il bomber vince l’Unione Europea. Meno di una settimana dopo aver annunciato la decisione dell’UE di ridurre il consumo di gas del 15%, diversi paesi dell’Europa meridionale hanno espresso pubblicamente la loro disapprovazione. Finora i refrattari sono stati Spagna, Portogallo e Grecia. L’Italia si è appena unita a loro.
Infatti, secondo l’agenzia di stampa italiana Ansa.it Secondo fonti diplomatiche, il governo italiano è fortemente contrario all’idea di ridurre del 15% i consumi di gas. Secondo la stessa fonte, Roma si oppone al 15% fissato dall’Unione Europea, al carattere vincolante della decisione e alla sua diffusione a tutti i membri.
Va ricordato che la Spagna ha categoricamente respinto questa decisione, ritenendo che avrebbe gravi conseguenze per la sua economia. “Sono molto dispiaciuto di dire che la Spagna non sostiene questa proposta. Riteniamo che sorga senza discussione preventiva, senza discutere una direzione generale in seno al Consiglio d’Europa, soprattutto quando le conseguenze economiche sono particolarmente importanti”, ha osservato Teresa Ribera, Ministro dell’Energia.
Per quanto riguarda il Portogallo, i nostri media hanno appreso dal sito di notizie portoghese, osservatoreIl governo portoghese ha respinto completamente questa proposta. Secondo i media, il ministro dell’Ambiente portoghese Duarte Cordero considera questa decisione “inaccettabile” e ritiene che non serva gli interessi del suo Paese. A quanto pare, non è l’unico membro del governo portoghese che si è opposto a questa decisione. Anche Joao Galampa, Ministro di Stato per l’Ambiente e l’Energia, non è favorevole a una riduzione del 15% dei consumi di gas del Paese.
Anche in Grecia la stessa storia. La decisione dell’Unione Europea fa rabbrividire la gente. Almeno questo è ciò che ci dicono i media greci ittimerina. Infatti, secondo questa fonte, il portavoce del governo greco, Yiannis Economou, è stato molto chiaro sulla questione.
“Il governo non è d’accordo in linea di principio con la proposta della Commissione di ridurre del 15% il consumo di gas naturale del Paese”, ha affermato, aggiungendo che il suo Paese aveva presentato proposte a Bruxelles nella speranza che potessero dare i suoi frutti. Per il governo greco, qualsiasi riduzione del gas avrebbe un impatto significativo sulla sua economia.