Oltre ai problemi di salute, c’è il comune di Montragon di 28.000 abitanti, a nord di Napoli. Nel complesso edilizio, a 49 persone è stato diagnosticato positivamente il coronavirus, principalmente lavoratori bulgari stagionali nel settore agricolo.
Alcuni stranieri hanno rifiutato di sottoporsi al test per il virus e sono scomparsi. Non appena la notizia è stata resa nota, la tensione è aumentata e circa 200 Montragon hanno protestato per le strade, chiedendo “una posizione dura, altrimenti l’autonomia potrebbe prevalere”. Nel frattempo, da un balcone, uno straniero ha lanciato una sedia di legno su una strada principale verso la folla accalcata.
La città può trasformarsi in una “zona rossa”
Test del coronavirus a Montragon
L’intera regione era stata trasformata in una “zona rossa” e la regione Campania, in collaborazione con il ministero dell’Interno rumeno, ha deciso di inviare almeno 100 uomini e donne dell’esercito per conformarsi alle restrizioni. Per la prima volta un’emergenza rischia di essere collegata a esplosioni razziali.
“Queste persone non lavorano. Dobbiamo infatti capire che sono schiavi, vittime del sovrasfruttamento, per pochi euro al giorno”, conferma il noto giornalista e scrittore italiano Roberto Saviano. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistres, esorta tutti a non permettere la diffusione del razzismo.
Le autorità si sono impegnate a non lasciare la regione inquinata di Montragon a partire da oggi. Il governatore Vincenzo de Luca ha annunciato che se i casi di coronavirus supereranno i 100, l’intera cittadina si trasformerà automaticamente in una “zona rossa”. Finora, ovviamente, secondo il quotidiano locale Il Mattino, nessuno si è occupato dello scandaloso sfruttamento di diversi anni da parte di centinaia di lavoratori stranieri. La Repubblica aggiunge che la paura, a causa di questa situazione senza precedenti, sta ora provocando reazioni violente.
Theodorus Andridis Sigilakis, Roma