La nave di soccorso “Sea-Watch 3” sequestrata in Sicilia
La Guardia Costiera italiana ha sequestrato la nave di soccorso “Sea-Watch 3” in Sicilia a causa di violazioni della sicurezza. Le organizzazioni umanitarie hanno condannato i blocchi delle loro navi come molestie e criminalizzazione del salvataggio dei rifugiati in barca.
riLa Guardia Costiera italiana ha sequestrato la nave di soccorso “Sea-Watch 3” nel porto di Augusta in Sicilia. Secondo la radio italiana, domenica sera l’autorità ha giustificato il suo intervento con carenze di sicurezza. Il 3 marzo la nave dell’omonima organizzazione umanitaria tedesca ha portato ad Augusta 363 profughi soccorsi dalle coste libiche.
La guardia costiera accusa l’equipaggio del “Sea-Watch 3” di aver cambiato l’olio idraulico nel porto di Augusta. Durante un’ispezione a bordo, sono state rilevate anche carenze nelle misure di protezione ambientale e antincendio. Le autorità italiane effettuano regolarmente ispezioni sulle navi di soccorso private e poi ordinano il loro sequestro. Le organizzazioni umanitarie hanno ripetutamente condannato i blocchi sulle loro navi come molestie e criminalizzazione del salvataggio dei rifugiati in barca.
Intanto la “Ocean Viking” dell’organizzazione SOS Mediterranean con a bordo 116 persone soccorse è in attesa nel Mediterraneo per l’assegnazione di un porto. Il maltempo influisce sulla salute delle persone, ha detto l’organizzazione domenica. Sabato, l’equipaggio della nave ha salvato 106 persone da un gommone sovraccarico al largo delle coste libiche. Giovedì ha imbarcato dieci migranti.
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