Lentamente, ma inesorabilmente, il progetto ferroviario transalpino tra Lione e Torino sta prendendo forma. Mercoledì 7 luglio, la società pubblica italo-francese Tunnel Euralpin Lyon Turin (TELT), che si occupa della costruzione e della successiva gestione del tunnel di 57,5 chilometri (uno dei più lunghi al mondo), sarà scavato sotto il montagna e ad essa collegato. Entro il 2030, Saint-Jean-de-Maurienne in Savoia e Sousa in Piemonte hanno assegnato i contratti del sito alla parte francese. Questo rappresenta l’80% della struttura futura.
I due lotti principali sono stati affidati a consorzi guidati da Ivage e Vinci per un importo di circa 3 miliardi di euro. Il terzo è stato portato dalla società svizzera Implenia responsabile dell’apertura dell’ingresso al tunnel sul lato francese. Il quarto lotto, a 12,5 chilometri dalla parte italiana, del valore di 1 miliardo di euro, dovrà essere aggiudicato entro pochi mesi.
L’idea di questo enorme progetto da 25-30 miliardi di euro, tuttora contestata da alcuni ambientalisti e persone interessate all’utilizzo del denaro pubblico, è quella di alleviare le valli alpine soffocate e posticipare parte del trasporto stradale delle merci su rotaia. Anche i passeggeri beneficeranno di questa infrastruttura. La galleria principale sarà composta da due canne parallele – per separare le direzioni di traffico – e da oltre duecento gallerie trasversali, poste ogni 333 metri, per consentire l’evacuazione in caso di problemi. L’Europa deve finanziarne la metà.
‘passo critico’
Le gallerie di 22 chilometri affidate a Eiffage e ai suoi partner saranno scavate utilizzando due macchine per tunnel, per la direzione franco-italiana, e una mazza ed esplosivi nella direzione opposta. Consenti sei anni di lavoro. La parte di 23 chilometri della gamma Vinci segue i 10 chilometri già completati a Saint-Martin-de-la-Porte (Savoia). Tre perforatrici andranno sottoterra. Ma per sezioni più complesse, ancora una volta, la roccia sarà attaccata in modo più tradizionale. Il sito dovrebbe durare cinque anni e mezzo.
Il commissario europeo ai trasporti Adina Ioana Valian ha immediatamente accolto “Un passo decisivo verso il completamento della linea ferroviaria tra Lione e Torino”E il “troppo tardi”, che, come spieghi, consentirebbe Spostare grandi quantità di traffico transfrontaliero dalla strada alla ferrovia. Il Tunnel del Frejus è stato ritenuto inadatto, soprattutto a causa delle rampe di accesso che sarebbero state troppo ripide. Questa analisi, tuttavia, non è unanime.
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