Come ogni anno, alla stessa data, la Fondazione Jérôme Seydoux-Pathé offre ai suoi spettatori una selezione della programmazione del festival internazionale Il giorno del cinema muto da Pordenone. Il festival, che si tiene ogni anno dal 1982 in Friuli, ha celebrato quest’anno la sua 42a edizione dal 7 al 14 ottobre 2023.
Dal 1 al 21 novembre 2023, la Fondazione Jérôme Seydoux-Pathé metterà in risalto la 42a edizione del famoso festival pordenonese appena conclusosi in Italia. Festival di fama mondiale, Il giorno del cinema muto mette ogni anno sotto i riflettori il cinema muto. Il pubblico del festival potrà scoprire proiezioni eccezionali di capolavori e rarità girati all’inizio del Cinématographe, accompagnati da un ensemble musicale.
Il festival di Pordenone e la Fondazione Jérôme Seydoux-Pathé condividono quindi le stesse ambizioni: esplorare il ricco patrimonio del cinema muto in tutti i suoi aspetti, attesi e inattesi; e garantire che questi film siano proiettati al pubblico nelle migliori condizioni. È in questa prospettiva che la Fondazione Jérôme Seydoux-Pathé offrirà al pubblico parigino l’opportunità di scoprire il meglio della 42a edizione di questo festival dal 1 al 21 novembre 2023. Il direttore del Festival, Jay Weissberg, onorerà il suo presenza per presentare film alla Fondazione Pathé, dal 1 al 4 novembre 2023.
Questa edizione del 2023 di Giornata del cinema comune è pieno di commedie e film d’avventura. Dalle meraviglie di Harry Piel, alle acrobazie spettacolari, fino all’unico lungometraggio dei fratelli Fratellini, Clown Dreams (1924), compreso il burlesque disinibito della breve parodia di Mack Sennett, Quando un uomo è un principe (1926), i film proiettati quest’anno, sia a Parigi che a Pordenone, riflettono la sorprendente diversità del cinema internazionale nell’era del muto. Esiste però anche il capolavoro di Louis Feuillade, Vendémiaire (1918), in una nuova conservazione di Gaumont-Pathé ricavata dalla copia nitrato originale, nonché il superbo dramma di William de Mille, Conrad in Ricerca della sua giovinezza (1920), in un nuovo restauro della Library of Congress.
Inoltre, Harry Piel, che fu uno dei registi più famosi dell’epoca ma la sua posizione di re del botteghino mondiale è stato in gran parte dimenticato, sarà messo in risalto in questa nuova edizione che proietterà quattro dei suoi film, due dei quali da lui diretti – Erblich Belastet? (1913) e Das Rollende Hotel (1918) – e due in cui è sia regista che attore – Der Mann Ohne Nerven (1924) e Zigano, il Brigante del Monte Diavolo (1925) – per offrire l’opportunità tanto attesa di riapprezzare un uomo il cui notevole fascino è stato descritto come un misto di Casanova e Cagliostro.