Home divertimento La cessione del Monte dei Paschi nazionalizzato è giunta a un vicolo cieco

La cessione del Monte dei Paschi nazionalizzato è giunta a un vicolo cieco

0
La cessione del Monte dei Paschi nazionalizzato è giunta a un vicolo cieco

Torna sotto i riflettori il caso del Monte dei Paschi di Siena, la banca più antica d’Europa. Nel 2017, il governo italiano ha dovuto diventare uno dei principali azionisti con il 64% per salvarlo dalla bancarotta dopo decenni di cattiva gestione e sprechi.

Ma in base agli accordi con l’Unione Europea, il Monte dei Paschi deve essere nuovamente privatizzato entro la fine dell’anno. Trattative concluse con il potenziale acquirente, Banca Unicredit, Ma l’ostacolo principale è l’aumento di capitale obbligatorio, da attuare immediatamente, per un importo di circa 7 miliardi di euro.

Unicredit, guidata dall’ex ministro delle Finanze Pier Carlo Pantoin, è restia a pagare le spese e chiede al governo di Mario Draghi di stanziare l’intera somma. Dopo il primo salvataggio, con quasi 6 miliardi di euro, il governo italiano non intende fornire nuovi aiuti finanziari. “Nonostante gli sforzi compiuti da entrambe le parti, i negoziati sono stati definitivamente interrotti”, si legge in un comunicato ufficiale.

Tempesta politica prevista

Tutta questa questione ha diverse ramificazioni politiche: la Lega Matteo Salvini, come sempre, alza la voce e chiede al governo e al centrosinistra di proporre soluzioni, dopo le ingenti somme stanziate in passato.

Dal canto suo, il segretario del Pd di centrosinistra, Enrico Letta, ha sottolineato che la scelta di sospendere la trattativa è stata giusta, perché “Monte de Paschi non può essere messo in vendita”. Letta fu chiamato a un maggiore impegno personale, perché era appena stato eletto deputato nelle elezioni suppletive tenutesi a Siena. Tutto indica, però, l’anticipazione di una bufera politica.

Trovare una soluzione è urgente. Il governo italiano potrebbe provare a rimanere il principale azionista della banca per alcuni mesi dal 2022, fino a quando non si deciderà chi sosterrà l’aumento di capitale. Tutto questo ovviamente Sempre che Bruxelles lo permetta e non incolpi Roma per aver violato gli accordi fin qui raggiunti.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here