L’insediamento di Castrignano dei Greci, a sud di Lecce, è un piccolo centro i cui abitanti parlano un dialetto greco e che fu edificato dai Cretesi in epoca minoica.
Dall’VIII secolo a.C., la Sicilia e la Bassa Italia furono teatro di una sorprendente attività coloniale dell’antico ellenismo, di cui sono ancora vivi i segni e le testimonianze.I famosi greci vivono in nove città e insediamenti – monumenti storici viventi che si estendono a sud della città di Lecce, in un’area conosciuta come Grecia Salentina (Grecia Salentina). Sono Calimera, Castrignano de Grisi, Corigliano di Otranto, Martino, Martiniano, Soleto, Sternatia, Zulino e Melpignano.
Ciò che li distingue dal resto dei loro connazionali è il loro comportamento, i costumi, l’ascolto musicale e soprattutto la loro lingua – il dialetto greco – con le sue origini antiche, la ricca trama grammaticale e le belle espressioni. È un dialetto unico al mondo che sprigiona un profumo forte e dell’antica cultura greca.
Molti insigni studiosi italiani e greci si sono occupati di questo particolare problema linguistico, ma hanno formulato punti di vista differenti.Alcuni sostengono che gli attuali abitanti dei villaggi di lingua greca in Puglia siano discendenti degli antichi greci, altri siano discendenti dei bizantini, e quindi il dialetto greco si sia trasferito in Puglia attraverso i movimenti migratori della popolazione greca (principalmente da Pylos) dal VI al XII secolo d.C.
Castrignano dei Greci: Da Candia a Bisanzio
greci di Kastraki. Questo significa il nome ufficiale di Castrignano dei Greci, a soli 4 km da Martano. La cripta restaurata di Agios Onofrios nel centro della città, che porta reliquie della vita dei santi e ha un’iscrizione greca datata 1237, è l’attrazione principale.
Secondo le tradizioni locali, l’insediamento sarebbe stato edificato dai Cretesi in epoca minoica: il nome Kantiotis (Kandia/Creta) è molto diffuso tra i suoi 4.000 abitanti, elemento che ne rivela indirettamente l’origine.
Il filologo eminente di Castrignano dei Greci fu il filologo italiano Angelo Cottardo. Con lungimiranza e attività, condusse una campagna per preservare il dialetto greco, che insegnava nelle scuole della città.
Grazie ai suoi instancabili sforzi, ottenne finalmente dal governo italiano un permesso speciale per insegnare il dialetto greco in altri villaggi della zona.
Di conseguenza, la lingua greca sopravvisse entro i confini della Grecia Salentina, mentre nel 1977 iniziò a lavorare qui il Centro di Studi Sociali, poiché gli studenti desideravano imparare la lingua e conoscere la cultura greca.
Con informazioni da thetravelbook.gr