Gelo, muffa e siccità: il cocktail meteorologico 2021 per i viticoltori francesi sarà difficile da digerire. In tempi contemporanei, il succo d’uva scorreva con parsimonia. Dopo una vendemmia piuttosto tardiva, è tempo di una valutazione preliminare. Secondo l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV), la Francia perderà il suo tradizionale secondo posto e scenderà al terzo posto nel mondo per i produttori di vino.
In un rapporto sulla produzione globale pubblicato giovedì 4 novembre, l’International Organization for Holdings stima il gruppo in Francia a 34,2 milioni di ettolitri, con un calo del 27% rispetto al livello del 2020. Anche se i suoi soliti concorrenti – Italia e Spagna – hanno subito anche dei rischi climatici, la salinità per loro è molto più bassa. Con 44,5 milioni di ettolitri (9% in meno di volume), l’Italia mantiene il primato mondiale. Per quanto riguarda la Spagna, ha visto un calo del flusso di raccolto del 14%, ma con un totale di 35 milioni di tonnellate, sta gridando un complimento alla Francia.
In Europa, alcuni paesi hanno avuto fortune migliori. Pertanto, Romania, Ungheria, Germania e Portogallo hanno beneficiato di condizioni di crescita più favorevoli e hanno ottenuto incrementi dimensionali. Tuttavia, quando il trio leader mondiale miete un raccolto scarso, è l’intera produzione vinicola mondiale che beve il brindisi. Secondo l’OIV, nel 2021 dovrebbe essere molto basso, a un livello vicino al livello storicamente basso del 2017. La stima media è di 250 milioni di ettolitri, in calo del 4% rispetto al 2020.
Nell’emisfero australe, è tempo di contentezza
Tuttavia, al di fuori dell’Unione Europea, i vigneti hanno beneficiato di cieli più miti. Negli Stati Uniti, nonostante la siccità, i volumi sono aumentati del 6%, a 24,3 milioni di ettolitri, dopo un anno che ha visto incendi devastanti in California. Anche nell’emisfero australe è tempo di compiacersi: Cile, Argentina, Brasile, Sudafrica e Australia hanno fatto rifornimento nei loro tini di vino. Quest’area geografica ha registrato una produzione record di 59 milioni di ettolitri, con un forte aumento del 19%.
Le esportazioni di champagne, bordeaux, bordeaux e altre rose dalla Provenza sono tornate a crescere
Naturalmente, queste stime pubblicate dall’OIV si riferiscono ai volumi di produzione, non al valore. Se la Francia è solitamente al secondo posto nel mondo dopo l’Italia, è al primo posto nella valutazione dei vini. Una posizione da mantenere, anche se ridotta nel 2021 in volume, tanto più che le esportazioni di champagne, bordeaux, bordeaux e altre rose dalla Provenza stanno tornando a prosperare dopo il vuoto d’aria della crisi dovuta al Covid-19. I viticoltori francesi si tagliano le dita. Tutto dipenderà dal 2022. Non dobbiamo mai più permettere a Madre Natura di giocare brutti scherzi. Vivere delle sue riserve ha dei limiti, e i viticoltori lo sanno bene.