Una campagna di influenza online russa sta diffondendo articoli falsi per generare disinformazione e confusione online secondo i ricercatori della società israeliana di sicurezza informatica Cybereason, che affermano che potrebbero tentare di cambiare l’opinione pubblica o addirittura incitare al conflitto e nascondere la verità.
“Abbiamo smascherato un’infrastruttura di disinformazione collegata al governo russo in Israele, progettata per influenzare il processo decisionale a Gerusalemme imitando siti Web di notizie israeliani affidabili”, ha affermato Ilan Sokol, CEO di Cybereason. Questa campagna ha comportato la creazione di siti Web fraudolenti che somigliavano molto a organi di stampa legittimi e di spicco. Ad esempio, hanno prodotto un sito Web che simulava e abbinava la distribuzione e il contenuto di siti Web di notizie reali, con l’obiettivo di confondere gli utenti e far loro credere che stessero accedendo al sito Web reale tramite un indirizzo Web simile.
Un esempio dei contenuti falsi pubblicati include un articolo che elogia l’ambasciatore israeliano in Ucraina per aver affermato di aver rilasciato un’intervista a un media locale. Questi articoli falsi continuano a ripetere le vecchie narrazioni russe, accusando le autorità ucraine di essere nazisti che continuano il lavoro del Reich tedesco. Un altro articolo falso accusava il presidente degli Stati Uniti Joe Biden di organizzare le proteste e tentare di rovesciare il governo israeliano a Washington.
I ricercatori di Cybereason hanno indagato e identificato il luogo da cui operano gli hacker, e sembra essere all’interno della stessa Russia. Sebbene l’indirizzo del sito Web falso non abbia rivelato il sito, attraverso riferimenti incrociati con domini simili, i ricercatori hanno concluso che la campagna ha avuto origine in Russia. Secondo i dati di un sito simile, il sito ha avuto circa 1.000 accessi da quando è stato creato circa otto giorni fa.
I ricercatori di Cybereason hanno anche scoperto ulteriori esempi di impersonificazione mirati ad altri media, come i siti Web “Mako” e N12, entrambi appartenenti al gruppo Keshet. Molti articoli pubblicati sul falso sito, che finge di essere il sito ufficiale di N12, cercano di ritrarre l’Ucraina come istigatrice del conflitto in Medio Oriente. Questi articoli attribuiscono i dati a giornalisti veri e credibili che non hanno nulla a che fare con i contenuti pubblicati sotto i loro nomi. Inoltre, gli articoli citano presunti avvertimenti di funzionari governativi contro l’Ucraina, dichiarazioni che non sono mai state rilasciate.