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La tradizione della mozzarella

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La tradizione della mozzarella

L’Italia è conosciuta a livello internazionale per la varietà dei suoi formaggi e molti di essi vengono esportati o addirittura prodotti nel resto del mondo. Al terzo posto in questa esportazione c’è l’essenziale mozzarella, un successo che si spiega con il suo gusto ineguagliabile e unico.

La sua storia misteriosa

Le origini della creazione di questo formaggio caseario rimangono ancora oggi misteriose e incerte. Infatti, autori e storici non sono tutti d’accordo sul periodo in cui avrebbe potuto essere inventato. La prima prova della sua esistenza è stata trovata negli scritti di Plinio il Vecchio; evoca un formaggio prodotto con latte vaccino e con caratteristiche simili a quella della mozzarella. La sua esistenza all’epoca fu confermata in particolare grazie ai documenti conservati negli archivi degli episcopali di Capua, archivi che specificano l’abitudine dei monaci del monastero della città di dare ai pellegrini il pane accompagnato da palline di mozzarella.

Tuttavia alcuni dicono che le origini della creazione della mozzarella non iniziano con l’uso del latte vaccino ma grazie a quello delle bufale. L’arrivo di questi bovini asiatici risale al X secolo in Sicilia durante le invasioni guidate dagli arabi. Le mandrie avrebbero trovato rifugio principalmente in Campania, regione di questo periodo paludoso. La cosiddetta mozzarella bufalo sarebbe quindi la prima versione del formaggio. Esportato pochissimo quindi per motivi di conservazione, veniva prodotto e consumato principalmente nel sud Italia. Divenne popolare nel resto del paese alla fine del XVIII secolo grazie ai Borboni che svilupparono allevamenti di bufali. Dal 1996 solo le produzioni che rispettano le tecniche tradizionali e che utilizzano latte di bufala sono legittime per aggiungere la denominazione europea DOP (denominazione di origine protetta).

La sua realizzazione

Il nome di questo formaggio è direttamente legato al suo processo di produzione. Anzi, in italiano il verbo tagliare si riferisce all’azione di stirare la cagliata e poi tagliarla in piccole palline. La sua fabbricazione è un lungo processo composto da molte fasi specifiche. In primo luogo, il latte di bufala viene mescolato al siero di latte, una miscela che viene lasciata riposare per una notte e che verrà poi riscaldata tra i 33 ei 39 ° C, temperature che favoriscono una rapida coagulazione. In una seconda fase, il preparato viene separato più volte e immerso in acqua bollente, la ripetizione di questo passaggio consente di creare una massa densa e malleabile. Il formaggio fuso viene quindi stirato fino a formare un impasto elastico e compatto. Infine, le palline vengono immerse in acqua fredda e poi immerse in acqua salata.

Mozzarella

La sua degustazione

Come spiegato sopra, per conservare il suo gusto e il suo particolare aroma, la mozzarella deve essere preferibilmente acquistata direttamente dai produttori o dal distributore più vicino al luogo di produzione. Per quanto riguarda la cosiddetta mozzarella bufalo, puoi testarne la qualità con un coltello. Per fare questo è sufficiente esercitare una leggera pressione utilizzando il lato non seghettato del coltello sulla mozzarella, se quest’ultima è compressa e la sua buccia elastica allora è perfetta per il consumo. La freschezza di una mozzarella si avverte anche dal suo candore e dal suo aspetto lucido, o una volta tagliata poiché dovrebbe scorrere un filo di latte. Inoltre, per garantire una degustazione ottimale, si consiglia di servirlo ad una temperatura di 25 ° C. In estate si consiglia quindi di tenerlo lontano dai raggi solari o da un angolo caldo ed evitare di refrigerarlo, mentre in inverno è possibile riscaldarlo immergendo la sua busta sigillata in acqua calda.

Accompagnato da un filo d’olio, in a Sandwich, cotta e impastata con altri ingredienti, o anche gustata da sola, la mozzarella è un formaggio eccezionale e buonissimo in tutte le sue forme.

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