— Inserito il 22 febbraio 2022
Milano/Cortina 2026
Dopo Pechino 2022, Milano-Cortina 2026. Presente in forza in Cina per il meeting olimpico (40 persone hanno preso parte al programma osservatore), la delegazione italiana non solo ha ricevuto la bandiera con i cinque anelli dalle mani di Thomas Bach, domenica 20 Febbraio alla cerimonia di chiusura. Giovanni Malago, Presidente del Comitato Organizzatore (e del Comitato Olimpico Italiano), ha approfittato della sua presenza a Pechino per fare il punto sui preparativi per i prossimi Giochi Invernali. Non ha nascosto un ritardo, dovuto a un certo onere amministrativo. “Da giugno 2019, quando abbiamo vinto l’organizzazione dei Giochi, il nostro Paese ha attraversato diversi governi, che è anche una peculiarità italiana, ha spiegato Giovanni Malago. La macchina burocratica preposta alla gestione dell’ente pubblico preposto alla supervisione delle infrastrutture ha iniziato a funzionare con grande ritardo. È un fatto. Dopo il nostro ritorno da Pechino, dovremo recuperare il tempo perso e concentrarci sulla realizzazione dell’evento.Sulla questione delle infrastrutture, il leader italiano ha ricordato le due grandi realizzazioni in programma da qui ai Giochi del 2026, il PalaItalia di Milano per l’hockey su ghiaccio, e la pista di bob, slittino e skeleton di Cortina d’Ampezzo. “Un progetto che la Regione Veneto ha fortemente sostenuto, indipendentemente dalla candidatura olimpicadice Giovanni Malago. Sarà ricostruito su un sito esistente ma abbandonato, la pista dei Giochi Invernali di Cortina nel 1956.” Infine, l’italiano ha confermato che la cerimonia di inaugurazione si terrà allo stadio San Siro di Milano, con la cerimonia di chiusura prevista per l’Arena di Verona, anfiteatro romano”.Questi due luoghi molto diversi appartengono al patrimonio d’Italiainsiste Gianni Malago. San Siro è lo stadio con la capienza più grande d’Italia. Per quanto riguarda l’Arena di Verona, è uno dei luoghi di spettacolo all’aperto più emblematici al mondo..”
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