Parla Massimiliano Taccone di Futura Diagnostica: “Stiamo elaborando i test biancocelesti e stiamo analizzando tutti e tre i geni, compreso quello non specifico per Covid. Abbiamo comunicato la sua positività e cosa ciò implica, lasciando giocare un giocatore o no non dipende da noi ma dal personale medico dell’azienda “
Nuova pietra miliare in Caso Lazio-Tamponi. Dopo l’interruzione di Immobile, Leiva e Strakosha per la partita di Champions League di questa sera, il club biancoceleste aveva infatti sottolineato, anche attraverso il direttore medico Ivo Pulcini, che “i tamponi del La Uefa potrebbe essere leggermente diversa dalla nostra “, visto che uno screening su tre geni, mentre i laboratori utilizzati dai club di serie A possono riferirsi solo a due. Ma, e questa è la grande novità di oggi, la Lazio non lo è.
Il laboratorio
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Sulla questione è intervenuto il laboratorio che processa i tamponi biancocelesti, Futura Diagnostica di Avellino, appartenente alla famiglia dell’ex boss avellinese Walter Taccone. Il figlio Massimiliano Taccone, presidente del consiglio di amministrazione di Futura Diagnostica, ha insistito per fare chiarezza: “A differenza della stragrande maggioranza dei laboratori – ha raccontato a Irpino ilciriaco.it – si analizzano 3 geni e non solo i 2 geni classici. Tra questi 3, c’è un gene della famiglia del coronavirus che non è specifico per Covid-19. Quindi, con i nostri laboratori, abbiamo segnalato il gene positivo, ma questo non è non è un gene che infetta ”.
Responsabilità
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Poi svela, agganciando la Lazio alle sue responsabilità: “Non vogliamo passare in secondo piano, abbiamo precisato la positività di questo gene e cosa implica, quindi il fatto di giocare o meno un giocatore non dipende da noi ma. del personale medico della società in questione. La Lazio non è certo inesperta, sa quello che fa ”.
4 novembre 2020 (modifica il 4 novembre 2020 | 13:11)
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