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Sulle coste italiane le spiagge pubbliche si restringono sempre di più. I pochi fortunati titolari delle concessioni private le trasmettono di generazione in generazione.
Sulla costa italiana sdraio e ombrelloni si estendono a perdita d’occhio. Ogni anno, le spiagge private stanno guadagnando terreno. A Napoli (Italia), il 90% della costa è ora privatizzato. “Un mare immenso, ma non accessibile ai napoletani”, lamenta un residente. Ora sono rimasti solo 200 metri di spiaggia libera.
Queste poche decine di metri di spiaggia pubblica sono sovraffollate, sporche e poco pulite. I residenti a volte non hanno scelta. “Per una sdraio non puoi cavartela con meno di 20 euro. Con questi prezzi la spiaggia privata è impossibile”commenta una donna.
Le spiagge nel mirino dell’Europa
In Italia le spiagge generano più di 2 miliardi di euro l’anno. Un business separato da 8.000 famiglie, le cui concessioni sono state talvolta assegnate più di 30 anni fa, senza regole o limiti chiari. Eduardo Mascara, titolare di uno stabilimento balneare, paga 3,70 euro al m2 all’anno per la gestione della spiaggia. A chi lo accusa di approfittarsi del sistema, sostiene di avere “molte altre spese“.
Queste spiagge private sono nel mirino dell’Unione Europea. Tutto doveva essere revisionato il 1 gennaio 2024, ma l’attuale governo italiano ha deciso di posticipare il progetto.
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