Sono stati creati nel XVII secolo durante la peste e sono stati riutilizzati dopo la crisi del coronavirus.
Credito: Associazione Culturale Bocchette del Vino
Fama mediatica
Firenze, città che brilla dal Rinascimento, è ammirata per il suo patrimonio storico e continua a stupirci. Durante la crisi del Coronavirus riappaiono le vetrine del vino. Fondato nel XVII secolo durante la peste bubbonica, veniva utilizzato per vinificare e ridurre i contatti. Larghe circa 20 cm e alte 30 cm, alcune sono chiuse. Attualmente sono 150 in Toscana.
Oggi, con una nuova epidemia, le “bochette del vino” sono tornate in servizio. I commercianti in città li stanno reclutando di nuovo per mantenere un adeguato distanziamento sociale e praticare la distribuzione sicura di bevande. Oltre al vino, alcuni vendono anche gelati, cocktail e persino panini.
Queste finestre sono una nuova attrazione turistica che riporta i pedoni a un’epoca lontana. L’architettura dice che è una curiosità in più scoprirla e viverla, anche 400 anni dopo. La tradizione continua!
In caso contrario, per andare in Italia, preparare lo Spritz a casa o individuare la rosa spagnola completamente insolita con lacrime di unicorno.