Il telescopio spaziale Hubble ha rilevato le conseguenze della riuscita missione DART, che si è scontrata con l’asteroide Dimorphos nel settembre 2022, a circa 11 milioni di chilometri dalla Terra.
pubblicato
aggiornare
momento della lettura : 1 minuto.
Crea un sistema “difesa planetaria” Il confronto con gli asteroidi avrà conseguenze incontrollabili? UN “nuvola di roccia” È stato creato dopo l’impatto della navicella DART su un asteroide, a circa 11 milioni di chilometri dalla Terra. Questo è ciò che il telescopio spaziale Hubble ha osservato giovedì 20 luglio.
La missione DART, lanciata nel novembre 2021 per una missione di prova senza precedenti, è stata un successo. La nave Kamikaze si schianta con successo contro l’asteroide Dimorphos nel settembre 2022. L’impatto del DART cambia bene la traiettoria del Dimorphos. Ma le immagini di Hubble mostrano che l’impatto ha rilasciato anche 37 massi, di dimensioni variabili da un metro a più di sette metri.
Queste rocce rappresentano circa il 2% di tutte quelle individuate sulla superficie dell’asteroide. Dimorphos, con un diametro di 160 metri, sembra più un ammasso di grandi rocce legate dalla loro cultura comune che una massa solida.
La missione europea HERA esaminerà i danni nel 2026
Le rocce disperse dall’impatto si stanno allontanando dall’asteroide molto lentamente, a una velocità di un chilometro all’ora, secondo una dichiarazione del telescopio spaziale Hubble. Una lentezza che consentirebbe alla missione HERA dell’Agenzia spaziale europea di monitorare le rocce. Dovresti andare lì per ispezionare l’asteroide nel 2026. “Abbiamo Hera che arriverà per completarlo […] per darci il risultato dell’effetto […] Senza queste informazioni, è difficile spiegare perché deviamo così tanto”.ha spiegato a franceinfo Patrick Michel, direttore della ricerca al Cnrs, all’Osservatorio della Costa Azzurra, direttore scientifico della missione Hera.
la nuvola “Sembra uno sciame di api che si allunga lentamente.”nota David Jewett, astronomo dell’Università della California e primo autore di uno studio sull’argomento recentemente pubblicato su Lettere del diario astrofisico. Gli scienziati continueranno a studiare la traiettoria delle rocce per capirle “In quale direzione sono stati lanciati dal tetto?”.