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L’Italia confisca tre yacht ai pochi russi ormeggiati nei porti italiani

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L’Italia confisca tre yacht ai pochi russi ormeggiati nei porti italiani
Manifestante che tiene uno striscione

Un manifestante tiene un cartello con la scritta “Putin’s Punish by the Oligarchs”. I manifestanti si sono radunati davanti all’ambasciata russa a Londra per protestare contro l’invasione russa dell’Ucraina. – Chiamata

diretto | Crisi in Ucraina

Parigi: 5 marzo. (Stampa Europa) –

Venerdì, agenti della Guardia di finanza italiana hanno sequestrato gli yacht di tre oligarchi russi, tra cui l’imprenditore russo Alexei Mordashov, capo del gruppo siderurgico russo Severstal, nelle regioni italiane di Liguria e Toscana.

L’oligarca Alexei Mordashov – considerato dalla rivista Forbes l’uomo più ricco della Russia – è stato la prima vittima delle sanzioni anti-russe che l’Italia ha adottato insieme al resto dell’Unione Europea, secondo il quotidiano italiano The Republic.

La sua barca, del valore di 65 milioni di euro, è ormeggiata nel porto della città italiana di Imperia, nel nord del Paese. Oltre a questo colpo all’oligarchia russa, Mordashov ha legami con la Russian Bank of Russia, che è una delle sette banche tagliate fuori dal sistema bancario Swift.

Tra gli altri yacht sequestrati dalla polizia italiana c’era un altro oligarca vicino a Putin, Gennady Timchenko, che è anche azionista della Banca di Russia. La sua barca, lunga 52 metri, è ormeggiata a Portosol, nel comune di Sanremo, sempre nel nord Italia, secondo il “Corriere della Sera”.

Gli ultimi yacht sono stati sequestrati dalle autorità italiane nella provincia di Lucca, nella regione italiana della Toscana. L’oligarca di questa nave di lusso, il cui valore è stimato in tre milioni di euro, è Oleg Savchenko, governatore della regione di Kaluga nella Russia occidentale, ed ex direttore generale della società di costruzioni SEC Konkur, secondo la “Repubblica”.

Queste operazioni fanno parte delle sanzioni che l’Europa ha imposto ai miliardari vicini al presidente Putin, e in generale ai membri di società private e pubbliche che forniscono sostegno finanziario al capo del Cremlino.

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