Il governo italiano ha espresso solidarietà a Israele e ha confermato l’intenzione di collaborare con partner internazionali, tra cui il Libano, al quale ha promesso un continuo sostegno per la sicurezza del Paese, al fine di prevenire l’escalation del conflitto.
La solidarietà del governo italiano con Israele è stata immediata: il primo ministro Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia/ECR) ha telefonato al primo ministro Benjamin Netanyahu per esprimere la sua solidarietà al popolo israeliano e in particolare alle famiglie delle vittime, degli ostaggi e degli Persone ferite.
Secondo fonti ufficiali, il governo Meloni lavorerà con partner internazionali per coordinare il sostegno a Israele. “L’Italia sta dalla parte del popolo israeliano”si legge in una nota di Palazzo Chigi.
“Temiamo un’escalation, ma cerchiamo di evitarla. Sosteniamo tutte le iniziative volte a impedire l’espansione del confronto oltre i confini di Israele e Palestina.ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani (Forza Italia/PPE).
Anche l’Italia segue con preoccupazione quanto sta accadendo in Libano, dopo un colloquio telefonico avvenuto lunedì (9 ottobre) tra la Meloni e il Primo Ministro della Repubblica Libanese, Najib Mikati, nel corso del quale ha ribadito la volontà dell’Italia di “continua a contribuire” alla sicurezza e alla stabilità del Libano in questo momento “situazione delicata”.
In un comunicato, il governo spiega che i due leader hanno discusso anche dell’emergenza migratoria e della questione dei rifugiati siriani in Libano.
“Per il momento non vi è alcun segno di un attacco imminente in Libano (…) Seguiamo minuto per minuto lo sviluppo della situazione. C’è molta tensione.”spiega il signor Tajani.
“Stiamo lavorando con Stati Uniti, Francia, Germania e Gran Bretagna per garantire che non ci sia un’escalation, fermo restando il sacrosanto diritto di Israele a difendersi perché ha subito un attacco disumano contro la popolazione civile, e non solo contro quella militare”ha aggiunto il ministro.
Sono più di mille gli italiani impegnati in Libano nell’ambito dell’Unifil (Forza nazionale provvisoria unita in Libano), mentre la Farnesina si impegna ad aiutare gli italiani bloccati in Israele, organizzando voli per coloro che desiderano ritornare in patria.