Mike Brown e la Nigeria volevano scuotere la gerarchia alle Olimpiadi di Tokyo, e perché no puntare a una medaglia olimpica, ma c’è ancora lavoro per i D’Tigers, soprattutto nei momenti chiave.
E’ però l’Italia a partire meglio, trovando spazi nel racket nigeriano per puntare al +12 (29-17) dopo il primo quarto. Ma dietro un diabolico Chimezie Metu da 3 punti nel secondo quarto (4/4), la Nigeria si è incollata a un piccolo punto (40-39) all’intervallo.
L’intensità fisica e l’abilità all’aperto dei D’Tigers sembravano in grado di far pendere la partita a loro favore, con la Nigeria che aveva bisogno di una vittoria di almeno 5 punti per credere nei quarti di finale.
Jahlil Okafor e Jordan Nwora hanno dato una spinta offensiva alla fine del terzo quarto ed ecco l’Italia retrocessa a 8 punti (56-64) all’inizio del girone di ritorno…
Ma visto che i loro tiri da 3 non tornavano, gli uomini di Meo Sacchetti hanno deciso di ricucire dentro, con Nicolo Melli, Achille Polonara e Simone Fontecchio che fanno parlare la loro tecnica sotto il cerchio. La Squadra Azzurra ha preso colore perché, come spesso accade in questo torneo, la Nigeria ha faticato a impostare il proprio gioco sotto la pressione dei momenti decisivi. La partita è cambiata a favore di un 14-0 italiano dal quale i D’Tigers non hanno potuto recuperare e l’Italia ha strappato una seconda vittoria (80-71).
Cosa permettersi senza dubbio il secondo posto del girone (o il primo se la Germania mette una bella sculacciata all’Australia) mentre la Nigeria viene eliminata con tre sconfitte in altrettanti incontri.
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