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L’Italia sigilla il nord

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L’Italia sigilla il nord

BRennerautobahn A22, chilometro 281, corsia direzionale nord. Questa dovrebbe essere la fine adesso, è il confine tra la regione Emilia Romagna e la regione Lombardia. Secondo il decreto governativo di domenica sera alle 2:06, quest’ultima è ormai un’area riservata. E tutto questo, con le dodici province, compresa la capitale Milano, e tutti i buoni dieci milioni di abitanti della regione economicamente forte.

Matthias Rüb

Matthias Rüb

Corrispondente politico per l’Italia, il Vaticano, l’Albania e Malta, con sede a Roma.

“Qualsiasi cambiamento di posizione, entrata o uscita così come qualsiasi movimento nell’area interessata deve essere evitato a tutti i costi. Fanno eccezione i movimenti locali indispensabili per motivi professionali e per emergenze. È quanto dice il decreto, firmato in piena notte dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Oltre a tutta la regione Lombardia, le disposizioni si applicano ad altre 14 province delle regioni del nord Italia Emilia Romagna, Piemonte e Veneto, nonché della regione centrale dell’Italia delle Marche. Anche Venezia è interessata dal decreto.

Questo collocherà il resto del turismo nella città lagunare, che ha sofferto molto dalle alluvioni di novembre e ancor di più a causa dell’epidemia di virus da febbraio. Se si prendono insieme la Lombardia e queste 14 province, ci sono state severe restrizioni alla libertà di movimento per circa 16 milioni di persone da domenica al 3 aprile. Questo è un buon quarto dei circa 60 milioni di abitanti italiani.

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Un italiano su quattro dovrebbe aspettare a casa?

Nessuno sa quali saranno le conseguenze per il Paese di questa misura senza precedenti. Un italiano su quattro dovrebbe restare a casa per quattro settimane e aspettare che il maledetto coronavirus venga ‘sconfitto’, come viene chiamato nel linguaggio sempre più marziale di politici ed esperti a Roma che consigliano nelle riunioni di crisi? Oppure il termine “indispensabile” utilizzato nel decreto sarà definito in senso ampio per i cambiamenti di sede eccezionalmente consentiti e per la libertà di movimento che è ancora concessa nonostante un divieto generale?

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