Lo volevano gli uruguaiani “Segna cronologia” contro l’Italia, mercoledì 20 settembre, a Nizza. Questa partita della Costa Azzurra era da tempo segnata dai Teros: l’obiettivo del Mondiale era lasciare la Francia con due vittorie, sinonimo di terzo posto nel girone A e qualificazione diretta alla prossima Coppa del Mondo di rugby , nel 2027, in Australia. Era quindi assolutamente necessario un successo contro l’Italia, una delle due squadre del girone al suo apice (insieme alla Namibia). Ma il sogno uruguaiano si è scontrato con una squadra italiana solida, precisa e, in definitiva, molto superiore: gli uruguaiani sono usciti dal campo dell’Allianz Riviera con una pesante sconfitta (38-17).
Ci ha creduto senza dubbio il Teros, tornato negli spogliatoi alla fine del primo periodo, con un punteggio che non avrebbero nemmeno osato immaginare prima della partita: è avanti di dieci punti contro gli azzurri (7-17). .
Questo primo periodo, però, è iniziato male per i sudamericani: se non erano riusciti ad aprire le marcature nonostante un rigore nel primo minuto di gioco, i transalpini erano molto più realisti. Arrivata ai 22 metri dell’uruguaiano dopo un tiro successivo di Ange Capuozzo, una mischia ben negoziata ha permesso al giovane esterno Lorenzo Pani di provare (7e). Gli italiani – dominanti nelle mischie serrate, superiori negli scontri e determinati a sferrare i loro attacchi dal proprio campo – sembravano ben affermati nella partita contro gli uruguaiani che poi si sono rivelati un po’ goffi e imprecisi contro i pali.
Gli italiani costretti a giocare a tredici
Ma i sudamericani hanno mostrato più voglia e hanno potuto contare su palloni portati, ben strutturati ed efficaci. Alle 26e Al minuto successivo, dopo una lunga sequenza vicino alla linea italiana, gli attaccanti uruguaiani hanno ottenuto un primo rigore, sanzionato con un cartellino giallo per un giocatore italiano. A margine che è seguito, gli stessi attaccanti sono stati premiati con una meta di rigore, assegnata dopo un lungo video arbitrale, accompagnata anche da un cartellino giallo per gli azzurri, ora costretti a giocare con tredici giocatori. Questo pareggio per il Teros ha segnato la svolta del primo periodo.
Perché con due giocatori in meno il compito è diventato molto complicato per gli italiani. A 35e Al minuto, messi alle strette vicino alla linea da uruguaiani brutali e scatenati, i transalpini non possono che cedere, permettendo a Nicolas Freitas di appiattirsi in angolo. Poco prima dell’intervallo, il mediano d’apertura uruguaiano Felipe Etcheverry è riuscito addirittura in un calo teso, confermando l’ottimo primo periodo per gli uruguaiani, che potevano ancora avere reali speranze di vittoria.
Differenza nella freschezza fisica
Tutto è cambiato quando siamo tornati dagli spogliatoi. Più veloci, più precisi, più puliti in uscita dal raggruppamento, conservando maggiormente i palloni e soprattutto aiutati dal rientro dei due giocatori momentaneamente esclusi, gli italiani moltiplicarono le sequenze di gioco. Gli uruguaiani si lasciarono presto superare da questa velocità, soprattutto perché, a loro volta, sono stati sanzionati con un cartellino giallo. Gli Azzurri hanno segnato tre mete in rapida successione al rientro dagli spogliatoi: la prima di Michele Lamaro (46e), poi da Monty Ioane (52e) e, infine, da Lorenzo Cannone (56e).
Era passato appena un quarto d’ora nel secondo tempo quando l’Italia aveva inghiottito il deficit, scavalcato ampiamente l’Uruguay e si era assicurata un prezioso bonus offensivo, il secondo in altrettante partite. Un nuovo saggio di Ignacio Brex (61e) hanno concluso ventidue minuti durante i quali gli azzurri hanno segnato ventotto punti, sconfiggendo completamente gli uruguaiani travolti.
La delusione è crudele per gli uruguaiani, che hanno perso solo per sette punti nell’ultimo incontro contro gli azzurri, a fine 2021, a Parma. Viene da chiedersi se i Teros non avessero sbagliato abbinamento. Rendendo la vita difficile ai francesi, sei giorni fa, in una partita per loro non decisiva, hanno forse lasciato le forze che mancavano contro gli italiani, che non giocavano dal 9 settembre. Questa differenza di freschezza fisica è stata evidente nel secondo tempo, dove gli uruguaiani, ottusi, non sono riusciti a rispondere alle nuove energie portate dalla panchina italiana.
Dopo la partita, l’allenatore uruguaiano Esteban Meneses ha voluto restare “passione e coinvolgimento” mostrato dai suoi giocatori così come il loro buon primo periodo. “Ci siamo posti un obiettivo estremamente ambizioso. Ci sono voluti quaranta minuti per raggiungerlo, ma l’Uruguay sta facendo un buon lavoro e siamo sulla strada giusta. In questi quaranta minuti abbiamo fatto male all’avversario, ecco cosa dobbiamo ricordare. Ora dobbiamo voltare pagina e concentrarci sulla Namibia. Dovremo alzarci per sconfiggerlo”, ha spiegato l’allenatore.
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Soddisfazione, invece, per i transalpini. Dal punto di vista contabile, innanzitutto: in testa alla classifica della Girone A, ora hanno la garanzia di finire tra i primi tre di questo girone e quindi di qualificarsi per la prossima Coppa del Mondo. Dal punto di vista del gioco, poi: se gli azzurri, che finora hanno affrontato solo squadre alla loro portata, giocano contro neozelandesi e francesi il gioco che hanno sviluppato nella ripresa, non è da escludere un risultato sorprendente. . Con cinque mete e un bonus offensivo sicuro, gli italiani hanno fatto meglio dei francesi anche contro gli stessi uruguaiani. Il XV francese, che le azzurre ritroveranno il 6 ottobre per l’ultima partita del girone A, dovrà guardare con attenzione questa sfida contro il Teros.