La terza economia più grande dell’Unione Europea [UE]L’Italia ha dovuto imporre una rigida dieta di bilancio alle sue forze armate a partire dal 2012, al momento della crisi del debito. Per il presidente del Consiglio, allora Mario Monti, la sfida era quella di ottenere un risparmio di almeno 20 miliardi di euro nei prossimi due anni… e quindi il budget militare è stato ampiamente utilizzato per raggiungere questo obiettivo.
Nel 2015, secondo i dati Nato, la spesa militare italiana ammontava a 17,6 miliardi di euro. Successivamente è aumentato notevolmente, attestandosi a poco più di 20 miliardi di euro nel 2016. Un nuovo importante sforzo è stato compiuto a partire dal 2020, con il budget della forza transalpina che ha superato i 26 miliardi di euro.
E che mentre la situazione politica non gli era necessariamente favorevole, la coalizione di governo guidata da Mario Draghi aveva a che fare con le diverse sensibilità di cui era composta, alcune, come quelle incarnate dal Movimento Cinque Stelle. [située à gauche]non necessariamente a favore di un così grande aumento della spesa militare.
In ogni caso, gli sforzi di difesa dell’Italia hanno raggiunto l’1,4% del PIL nel 2021 [soit 28,3 milliards d’euros]. Ciò le consente di avviare e finanziare diversi programmi, come la costruzione della portaerei Trieste, l’acquisto di un caccia F-35, la partecipazione al progetto Tempest, e gli studi relativi a due nuovi programmi del “Cacciatorpediniere” [ou « destroyers »] O anche rigenerazione dell’armatura media.
Tuttavia, questo è ancora insufficiente per raggiungere l’obiettivo di portare la spesa militare al 2% del PIL entro il 2024. Un obiettivo che l’Italia si è impegnata durante il vertice NATO di Newport [Royaume-Uni] Nel 2014, dopo l’annessione della Crimea alla Russia.
Se, dopo un lungo periodo di inattività, la Germania accetta finalmente un grande sforzo per le sue forze armate dopo l’invasione russa dell’Ucraina [avec un fonds spécial de 100 milliards d’euros et un budget militaire d’un montant supérier à 2% du PIB]L’Italia si prepara a fare lo stesso… ma entro il 2028.
Così, il 30 marzo, la maggioranza che sostiene il governo di Draghi ha finito per concordare un percorso finanziario volto al raggiungimento dell’obiettivo fissato da Roma nell’ambito della NATO. ma a spese di rinuncia Al Movimento Cinque Stelle, che già nel 2028 ha portato la spesa militare italiana al 2% del PIL, non nel 2024. Entro tale termine, il TAF dovrebbe beneficiare di un budget annuale più elevato di circa 12 miliardi di euro rispetto al 2022.
Detto questo, tutto questo va condizionato… visto che nessuno sa quale coalizione di governo guiderà l’Italia a quel punto. Nel frattempo, questo aumento della spesa militare al 2% del PIL non è supportato dall’opinione pubblica italiana. secondo Sondaggio di opinione pubblica Pubblicato dal TgLa7 il 29 marzo, solo il 34% degli intervistati lo sostiene, contro il 54% che pensa che un tale sforzo non sia necessario.