La leggenda narra che vaghi ancora sugli spalti dello stadio Nemzeti Atlétikai Központ di Budapest, seminudo nel caldo ungherese, barba rasata da un lato, scarpe spaiate, sorriso stampato in faccia. Due anni dopo aver condiviso l’oro ai Giochi di Tokyo con Mutaz Essa Barshim, l’estroso Gianmarco Tamberi ha volato in solitaria ai campionati mondiali di atletica leggera di Budapest, dopo aver superato un’asticella a 2,36 m martedì 22 agosto.
L’italiano, campione europeo in carica, non aveva mai assaporato la vittoria ai mondiali. Quarto ai Mondiali di Eugene (Stati Uniti), nel 2022, l’italiano si è finora evoluto all’ombra dell’amico Mutaz Essa Barshim, tre volte campione del mondo della disciplina (2017, 2019, 2022).
Ma questa volta il Qatar non è riuscito a tenere il passo. Dopo sei anni di regno ai campionati del mondo, Mutaz Essa Barshim si è accontentata di un’asticella di 2,33 metri, sinonimo del terzo posto. L’americano JuVaughn Harrison è arrivato secondo dopo aver superato la stessa traversa di Tamberi (2,36 m), ma al secondo tentativo. Da notare che in questa durissima competizione, sei uomini hanno cancellato 6,33 m. Una densità che non si vedeva da trent’anni ai Mondiali.
Lo spettacolo Tamberi
Nella notte ungherese l’atmosfera è diventata un crescendo. Dopo il drammatico crollo del bahamense Steven Gardiner nella semifinale dei 400 metri, un giro dominato completamente dall’olandese Femke Bol e l’atteso successo della keniana Faith Kipyegon sui 1.500 metri, il salto in alto e il disco hanno portato lo stadio in ebollizione. Per far scendere il termometro, Gianmarco Tamberi ha trovato la soluzione: un tuffo nel fiume della corsa a ostacoli al termine di una festa da antologia.
Mentre lo stadio si svuotava degli ultimi spettatori, continuava a lungo i festeggiamenti l’italiano, ubriaco di felicità, lui che aveva saltato i Giochi di Rio per infortunio e che aveva condiviso il titolo olimpico, grazie ad un allestimento unico in più di cento anni di Olimpismo, con Mutaz Essa Barshim. Questa volta l’italiano salirà da solo, a 31 anni, sul primo gradino del podio. Un risultato personale: “Mi sento come un essere umano che batte i supereroi”ha dichiarato l’interessato al quotidiano italiano La Repubblica. Con questa vittoria l’Italia torna all’oro dei mondiali dopo oltre vent’anni di scarsità e al titolo di astista Giuseppe Gibilisco a Parigi, nel 2003.
Tausaga ruba la scena ad Allman, Robert-Michon perde l’occasione
Nella prima serata, la prima sorpresa è arrivata dal disco con la vittoria della giovane Laulauga Tausaga con un lancio di 69,49 m, che ha battuto al penultimo lancio la connazionale Valarie Allman, campionessa olimpica in carica (69,23 m). Entrata di poco tra le otto finaliste, la giovane donna di origini hawaiane ha ribaltato completamente la concorrenza migliorando il suo primato personale di oltre 4 metri. Nessun concorrente, nemmeno la leggenda della registrazione Sandra Perkovic, è riuscito a fare meglio nel sesto e ultimo round. Il campione del mondo 2022, Feng Bin, si è accontentato del terzo posto con un lancio di 68,20 m.
Coinvolta anch’essa nella competizione, per il suo 10ᵉ mondo, Mélina Robert-Michon non ha nascosto la sua amarezza. A 43 anni, la più anziana della squadra di atletica francese ha raggiunto il picco di 63,46 m (9ᵉ) e non è riuscita a entrare tra le prime otto della sua competizione per beneficiare di tre mete aggiuntive. “ Sento che le cose stanno andando a posto e che non ho ancora raggiunto la fine di ciò che posso fare. Budapest funge da punto di passaggio prima dei Giochi di Parigi”, ha affidato il lanciatore Mondo in vista del campionato, sperando di puntare alla top 5.
Se il risultato atteso non è presente, viene misurata la temperatura. Per puntare alla medaglia a Parigi bisognerà lanciare più lontano, a 68,20 m se giudichiamo la gara del disco di stasera, ovvero 1,47 m in più del suo record francese (66,73 m). E poi, forse, creare sorpresa in una disciplina in pieno rinnovamento.
“Nerd del web hardcore. Incluso agli attacchi di apatia. Tipico fan del caffè. Imprenditore. Fanatico della birra. Appassionato di musica. Ninja alcolico estremo.”