Alla vigilia della terza riunione dell’Autorità di controllo per i Giochi invernali Milano-Cortina 2026, e mentre resta da definire la questione della sede delle manifestazioni di pattinaggio di velocità, Torino e il Piemonte hanno ricevuto oggi l’appoggio del Vicepresidente della Consiglio italiano, che è anche ministro con delega alle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini.
La Città Ospitante dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2006 beneficia del ritorno dell’evento mondiale nel Nord Italia nel 2026?
Niente è meno sicuro.
Mentre l’ex Sindaco di Torino aveva respinto l’idea di partecipare alla candidatura – e quindi allo sviluppo del progetto basato in ultima analisi su Milano e Cortina d’Ampezzo – le amministrazioni comunali e regionali oggi in carica non sono della stessa stato d’animo e quindi speranza di poter partecipare nuovamente ai festeggiamenti tra meno di tre anni.
Da diversi mesi, questi ultimi hanno moltiplicato le loro manifestazioni di interesse, senza che questo abbia suscitato l’entusiasmo di Lombardia e Veneto, anzi.
A riprova, quando Baselga di Pinè (Trentino-Alto Adige) è stata esclusa dall’impianto dei Giochi per i costi di ammodernamento dell’esistente Speed Ring, all’inizio di quest’anno, Torino ha cercato di entrare nella breccia Prima Milano e la Lombardia rendono nota la loro franca contrarietà a un ritorno della città piemontese alla corte dei Giochi.
Da allora, Milano ha avanzato l’idea di mobilitare i padiglioni del Parc des Expositions in FieraMilano sia per aggirare l’opzione Torino sia per santificare la squadra sul posto gran parte degli eventi sul ghiaccio ai prossimi Giochi invernali.
Anche questa proposta sembra essere in pole position. Se ne discuterà comunque questo pomeriggio di martedì 21 marzo 2023, in occasione della terza riunione dell’Autorità per il controllo dei giochi prevista a Roma. e dovrebbe, a prioriessere approvatofacendo di fatto del FieraMilano la nuova sede delle gare di pattinaggio di velocità.
Oggi, invece, è arrivato un forte sostegno in soccorso del Torino. Resta da vedere se questo supporto avrà un impatto o meno.
Questo lunedì mattina il vicepresidente del Consiglio italiano, anche alla guida del potente ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha così ribadito il suo incoraggiamento all’integrazione del Piemonte all’interno del sistema delle Olimpiadi del 2026, non mancando il passaggio di gratta e vinci l’antico comune torinese.
Come affermato in particolare dal capo del leghista, Matteo Salvini, durante una trasferta in Piemonte:
vediamo se ci riusciamo [demain] includere un pezzo di Piemonte.
Il Piemonte voleva restare fuori [de la candidature aux Jeux] a causa di un genio di n. Rischia quindi oggi di restare fuori dai Giochi che porteranno l’Italia agli occhi di tutto il mondo e che garantiranno benefici economici per almeno 5 miliardi di euro..
Questo sostegno è stato ovviamente più che apprezzato dalle autorità torinesi e piemontesi guidate rispettivamente da Stefano Lo Russo (Partito Democratico) e Alberto Cirio (Forza Italia), a dimostrazione qui dell’entusiasmo transpartitico generato dalla prospettiva dei Giochi.
Come hanno spiegato i due prescelti:
La volontà espressa dal governo di considerare l’opzione di Torino come una delle sedi dei prossimi Giochi del 2026 è davvero un’ottima notizia.
Continuiamo a ritenere che questo evento sia estremamente importante per l’Italia e saremmo felici di contribuire al successo dell’evento, soprattutto dal punto di vista della sostenibilità economica e ambientale.
Da mesi lavoriamo in stretta sinergia affinché Torino e il Piemonte possano giocare un ruolo da protagonisti.
Prima di sapere se Torino parteciperà o meno all’evento olimpico e paralimpico del 2026, l’incontro dell’Autorità di controllo dei giochi promette vivaci confronti e scambi tra gli attori del progetto.
Non c’è dubbio che Matteo Salvini dovrebbe anche in questa occasione invocare la partecipazione – seppur tardiva – della Città ospitante dei Giochi del 2006 e della sua regione.
Già ampiamente coinvolto nei preparativi, soprattutto in termini di investimentiLombardia e Veneto potrebbero essere tentati di ritorsioni anche se i margini di manovra sembrano ristretti, tanto più considerando il posto occupato nella governance dei Giochi di Milano-Cortina 2026 da lo Stato italiano, che ha preso in mano i preparativi dalla scorsa estate.
Le parti dovranno comunque soppesare i pro e i contro, con la prospettiva dell’ennesimo stravolgimento nella mappatura dei Giochi, una mappatura e i preparativi che il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) esamina con vigilanza.
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