Quattro cilindri a V e 170 cv a 10.500 giri… Sembra il CV di una pura sportiva. Ma è nel suo percorso Multistrada che Ducati ha scelto di installare questa artiglieria pesante. Sostituendo la “1260” e la sua brutale gemella, questa V4 promette, sulla carta, un’ulteriore dose di carattere sporco, il cui cuore è né più né meno quello della versione più piccante della perfida Panigale. In pratica, questo mostro sa anche essere simpatico.
Efficiente, ma non solo…
Fin dall’inizio, il V4 canta un’altra colonna sonora. Non discreto, ma quasi. Ci sediamo quindi senza paura sul manubrio dell’italiano che, nonostante il suo capiente serbatoio da 22 l, rimane magro al cavallo.. A parte il sedile leggermente rialzato (sella regolabile da 840 a 860 mm), la posizione di guida è naturale e ciò che colpisce, fin dai primi metri, è la docilità della bestia. Conosciuto e adorato – o no! – per il loro carattere da porcellino, le Ducati non sono mai molto a loro agio ai bassi regimi. La nuova Multistrada sorprende per la sua flessibilità. Certo, il suo V4 non ha l’elasticità di un 4 cilindri in linea, ma accetta di evolversi sotto i 3.000 giri senza giocare i martelli pneumatici. Facendo eco a questa facilità meccanica, la parte del ciclo ti dà immediatamente sicurezza per la sua neutralità ed equilibrio. Il risultato è una presa evidente. Non male per un trail che pesa più di 250 kg tutto pieno.
Se non è a disagio in città, la Multi preferisce comunque ampi spazi per esprimersi. E ci vuole per sfruttare i suoi 170 CV. Anche moderato rispetto a quello della Panigale, il V4 offre prestazioni incredibili, sempre sotto stretto controllo dell’elettronica. per evitare di pattinare da dietro e… tenere la ruota anteriore vicina al suolo. Da 2.000 giri a 10.500 giri in zona rossa, il motore spinge senza tempi morti e come un bufalo. Il cambio, che è molto veloce su e giù, e il suono della Moto GP da 7.000 giri / min danno molto piacere.
Ultra-equipaggiato
Ad alto ritmo, questa macchina offre un rigore imperiale. Preciso, stabile sull’angolo, ingoia con disinvoltura sia le piccole curve che le grandi curve, anche se i possessori della “1260” rimpiangeranno la vivacità fornita dalla ruota anteriore da 17 pollici.. Vantaggio del cerchio da 19 pollici, il comfort è all’appuntamento e la voglia di concatenare i chilometri si insinua rapidamente. Tanto più che la protezione è buona (bolla regolabile) e l’attrezzatura ricca. Oltre a quanto ormai tradizionale nei trail di fascia alta (schermo TFT da 6,5 pollici compatibile con smartphone, sospensioni pilotate, manopole e selle riscaldate, ecc.), ilun V4 S inaugura un cruise control adattivo che mantiene la distanza con il veicolo che precede, oltre a un avviso di punto cieco con diodi nascosti negli specchi. Aiuti quotidiani non invadenti e piuttosto apprezzabili, proprio come le valigie laterali, una delle quali può ospitare un casco. Tuttavia, l’eccellenza ha un costo non trascurabile…