Gli Stati Uniti e il presidente Joe Biden hanno ottenuto personalmente il sostegno internazionale per l’adozione di tasse internazionali di almeno il 15% nelle società multinazionali.
Paesi come Cina e Svizzera, oltre a Germania, Francia, Giappone, Italia, Canada e Regno Unito, hanno concordato il quadro più ampio per questa riforma sostenuto dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
La stessa agenzia ha affermato che 130 paesi, tra cui la Grecia, hanno dato il via libera per portare avanti la questione e il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen ha definito l’accordo una “giornata storica per la diplomazia economica globale”.
Questa è la più grande riforma del sistema fiscale globale in un secolo.
Tutti questi governi ora – e Atene – cercheranno di approvare una legislazione che imponga alle multinazionali con sede lì di pagare un’imposta minima del 15% in ciascuno dei paesi in cui operano, riducendo così il fenomeno dell’evasione fiscale.
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico stima che il piano definitivo sarà completato entro ottobre con l’obiettivo di essere pienamente attuato e che con il nuovo sistema fiscale i paesi metteranno nelle loro casse mondiali altri 150 miliardi di dollari.
Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, 130 paesi e giurisdizioni hanno aderito a un nuovo piano a due pilastri per riformare le regole fiscali internazionali per garantire che le multinazionali paghino una quota equa delle loro tasse, ovunque operino.
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