Se d’oltralpe un “rapporto Sauvé” all’italiana ha, per il momento, poche possibilità di vedere la luce, c’è chi non dispera di far luce sugli abusi sessuali commessi all’interno della “Chiesa nazionale”.
Dal nostro corrispondente a Roma, Quentin Raverdy
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PDalla finestra della camera da letto invitano gli applausi di una piccola folla sottostante, radunata in una piazza in onore delle vittime della mafia. Da quello della cucina, niente altro che il silenzio e la tranquillità di un piccolo agrumeto segreto, sepolto tra i palazzi di Ponticelli, quartiere popolare alle porte di Napoli. E in mezzo all’appartamento, nonostante il viso chiuso e lo sguardo duro, è un uomo “soddisfatto”, dice, seduto al tavolo della sua sala da pranzo. Arturo Borrelli, 46 anni, ha appena vinto una battaglia importante in una crociata giudiziaria iniziata più di un decennio fa contro il suo professore di religione: l’uomo che accusa di aver abusato di lui, dai 12 ai 16 anni.
A fine ottobre il Tribunale Civile di Napoli infatti…
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