In assenza di vere innovazioni negli smartphone, non sarei sorpreso se un produttore pazzo implementasse un nuovo metodo sviluppato dai ricercatori dell’Università di Washington, un metodo con cui possiamo rilevare quanti batteri ci sono nella bocca e nella pelle.
Il team guidato dal professor Ruikand Wang ha adattato la fotocamera dello smartphone aggiungendo LED a luce nera in grado di evidenziare vari batteri (dopo aver applicato un filtro di elaborazione appositamente creato).
Per rendere più facile capire cosa hanno fatto questi ricercatori, prendi in considerazione il controllo delle banconote con una luce fluorescente. E in questo caso abbiamo un principio simile, alcuni batteri diventano radioattivi se posti sotto una luce speciale (luce nera). In sostanza, il sensore di immagine dello smartphone può essere “imparato” a riconoscere questi batteri con l’ausilio di appositi LED.
I ricercatori dell’Università di Washington avvertono che il loro metodo non può sostituire una diagnosi medica, ma può aiutare a prevenire condizioni come gengiviti, acne, ecc.
A prima vista mi sembra una scoperta quasi inutile, ma con un marketing ben congegnato può attirare molti curiosi.