La Juventus, febbrile e indifesa, ha sofferto per conquistare il suo primo successo in campionato a La Spezia (3-2) mentre il Milan ha raggiunto l’Inter in vantaggio battendo il Venezia (2-0) mercoledì alla 5a giornata.
Con questa prima vittoria, dopo due pareggi e due sconfitte, la Juve risale al 13° posto, a otto lunghezze dai due club milanesi, co-capi provvisori in attesa del match di giovedì del Napoli che può tornare in testa in caso di successo al Genoa.
In vantaggio di 2 a 1 fino al quarto d’ora, la Juve non va a lato. C’è voluta tutta la rabbia di Federico Chiesa (66°) e Matthijs De Ligt (72°) per rimettere in carreggiata i bianconeri e scongiurare la crisi che aleggiava sulla testa del tecnico torinese Massimiliano Allegri.
In assenza di un’identità di gioco, il pragmatico “Max” Allegri ha ottenuto almeno quello che chiedeva: vincere, entrare finalmente in campionato dopo il peggior inizio della “Vecchia Signora” degli ultimi sessant’anni.
“Abbiamo sofferto ma è una vittoria importante”, ha sussurrato, pur riconoscendo: “Ci sono tante cose da migliorare, tanti giocatori devono migliorare nelle loro scelte”.
Perché per sequenze, la sua squadra sembrava una squadra malata, con giocatori privi di fiducia, che guardavano con preoccupazione le istruzioni dalla panchina e preferivano giocare all’indietro per evitare rischi.
– Hernandez decisivo a Milano –
“Max” Allegri può ringraziare Federico Chiesa, sul quale ha messo pressione dopo essere entrato in campo domenica contro il Milan (1-1).
Titolare in una squadra ampiamente rinnovata (cinque cambi), l’esterno italiano ha faticato nella sua corsia, difendendo basso e cercando di portare avanti il gioco di una squadra torinese che fatica ad accelerare.
Senza essere brillante, la Juve ha fatto di più aprendo le marcature grazie ai suoi due ex parigini: servito da Adrien Rabiot, Moise Kean manda la palla sul piede del palo (28′).
Ma ancora una volta, non è stata in grado di preservare il suo vantaggio. Ha sbattuto contro la squadra di Thiago Motta su un tiro di Gyasi (33°) poi su incursione solitaria dell’ex Toulouse Antiste (49°), 19°, autore del suo primo gol in Serie A.
“La cosa che conta oggi è il carattere”, ha detto De Ligt, l’uomo che ha salvato la serata di Allegri con Chiesa.
A San Siro anche il Milan ha dovuto aspettare prima di portare a spasso una ben organizzata promozione veneta, grazie al tonico ingresso in gioco di Theo Hernandez.
Lasciato in panchina a respirare, il neo-internazionale francese ha prima offerto il primo gol a Brahim Diaz (68°), poco dopo il suo ingresso, poi piegato il match con un sinistro (82°).
La Salernitana di Franck Ribery ha conquistato il primo punto in casa contro l’Hellas Verona (2-2) dopo essere stata sotto per 2-0.
Il promosso resta comunque lanterna rossa.
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