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primo pagamento di 5 miliardi

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primo pagamento di 5 miliardi
Dpcm, aiuti

Vantaggi automatici non rimborsabili da metà mese, almeno per le piccole imprese che li avevano già ricevuti a giugno. Quindi conferma del credito d’imposta per locazioni, aiuto nella filiera alimentare e cancellazione della caparra Imu di dicembre. L’intervento di governo si concentra sui settori più colpiti (a cominciare da bar e ristoranti) e vuole essere almeno in parte quasi immediato. Se il decreto nasce tra oggi e domani, le prime erogazioni da parte delAgenzia delle Entrate dovrebbero arrivare intorno al 15 novembre, forse anche l’11. Si tratta, come ha sottolineato lo stesso Presidente del Consiglio, di aiuti che raggiungono i conti correnti delle società interessate, con bonifico concordato. dall’Agenzia delle Entrate. Lo stesso modello applicato con successo a giugno viene replicato per il grande pubblico delle piccole imprese con un fatturato fino a cinque milioni di euro.

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Gli importi

L’importo variava, a seconda del livello di reddito, dal 10% al 20% della riduzione del fatturato, con un minimo fissato a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 per le persone giuridiche. In questo caso, però, si pensa a importi maggiori, circa una volta e mezza. L’erogazione sarà automatica almeno per i soggetti economici che avevano già ricevuto lo stesso aggiornamento, mentre gli altri e coloro che supereranno la precedente soglia dei 5 milioni di fatturato dovranno presentare la richiesta e avranno quindi un piccolo ritardo. più a lungo. I settori sono i più colpiti dalle ultime chiusure, a cominciare dalla ristorazione, ma è ancora in fase di definizione la platea precisa: secondo il ministro Gualtieri le aziende interessate saranno più di 300.000.Potrebbe essere anche il turismo in parte coinvolto, anche se in teoria non risente di misure restrittive, ma subirà sicuramente un ulteriore calo del fatturato, viste le altre misure e il clima generale del Paese. Al fine di discutere l’esatta portata degli interventi, nelle prossime ore sono previsti contatti diretti tra il Governo e le categorie interessate; ieri a mezzogiorno, dopo la conferenza stampa in cui ha illustrato il Dpcm, Giuseppe Conte aveva già ricevuto una piccola delegazione di ristoratori che protestavano davanti a Montecitorio. Mercoledì il presidente del Consiglio ha invece convocato la Cgil, la Cisl e la Uil. Il nodo è anche quello delle risorse. Questa misura, che riguarda essenzialmente i due mesi del 2020, dovrebbe avere un valore complessivo di circa 5 miliardi. Al pacchetto di aiuti diretti ai settori colpiti dalle chiusure si aggiungono 6 settimane in più di cassa integrazione, che dovrebbero essere sufficienti per raggiungere l’obiettivo di fine anno: 12 settimane in più sarebbero previste dalla legge finanziaria. E ci saranno anche altre misure come le indennità per i lavoratori stagionali e per gli animatori e un’ulteriore rata mensile della Rem, la rendita d’urgenza destinata a chi per vari motivi non ha diritto ad altri sussidi. .

Il dipinto

Questo è dunque il contenuto principale del provvedimento che verrà, che, disponendo dei mezzi anticipati dai precedenti decreti, non dovrebbe richiedere un nuovo gap di bilancio per l’anno in corso. Ma il quadro è in continua evoluzione e il rischio è che scivoli verso uno scenario non troppo diverso da quello del marzo scorso, in cui il governo è stato costretto a rivedere più volte intensità e portata degli interventi. Confindustria vede un calo del PIL per quest’anno compreso tra l’11 e il 12%: insomma è stato definito quello che nella nota di aggiornamento al Def era stato definito lo scenario avverso, con una perdita che lo stesso Mef. stesso ipotizzato al 10,5%. cento. Il vero nodo, però, è quello che accadrà il prossimo anno, la forza del previsto rimbalzo dell’economia. La legge finanziaria ha una potenza di fuoco di quasi 40 miliardi, compreso un maggiore utilizzo del deficit e dei fondi europei. Numeri importanti, che però alla fine potrebbero non essere sufficienti.

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Ultimo aggiornamento: 01:23


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