È rimasto un enorme “sì ma” in termini di dibattito di ieri in Parlamento incentrato sul finanziamento delle PMI.
Va notato che in sostanza il governo sta cercando di fare pressione sulle banche, la verità è attraverso argomenti che finanziano quanto possono e quanto dovrebbero.
Il dato, invece, appare non rendicontato perché oltre il 60% del corpo principale dell’economia si trova per vari motivi al di fuori del sistema.
Come spiegato dal presidente dell’Associazione bancaria ellenica, Vassilios Rabanos, a causa del basso merito creditizio unito a dati sfavorevoli per le imprese, il 60,5% delle domande delle imprese è stato respinto.
Va comunque segnalato nello specifico reclamo che l’ottenimento della classificazione di PMI è un problema fondamentale in tutta Europa e non solo nel nostro Paese.
L’inutilità dell’investimento è il secondo motivo più grave di rifiuto basato sull’attività commerciale del potenziale mutuatario. In questo modo il 16,1% delle richieste viene rifiutato.
Il potenziale di rimborso non emergente dei richiedenti è il terzo motivo importante che dipende dal potenziale sovraindebitamento delle imprese con fatturato limitato o altre barriere. Le ragioni di cui sopra rappresentano il 14,1% che non presenta le garanzie richieste
Motivi meno comuni sono che i clienti non forniscono la responsabilità o le garanzie richieste. 2,0% L’autopartecipazione inadeguata è relativa allo 0,4% mentre altri motivi di rifiuto quali inammissibilità a programmi di garanzia, mancata risposta a richiesta di chiarimenti, documenti giustificativi, presenza di organismi invisibili con controindicazioni, ecc. La tariffa della piscina è del 7%.
Allo stesso tempo, le piccole imprese nel nostro Paese sono davvero molto piccole: l’indicatore “fatturato per addetto” nelle piccole imprese fino a 9 dipendenti e nell’economia nel suo complesso è il terzo indicatore più piccolo dell’Unione Europea. La Grecia è migliore solo di Romania e Bulgaria. In particolare, il fatturato delle microimprese è di 56,2mila euro l’anno quando in Irlanda è di 312mila euro, in Spagna è di 90mila euro, in Italia è di 105mila euro e a Cipro è di 84.500 euro.
Tuttavia, le banche raccolgono tonnellate di prestiti, ma questo non basta.
Nei primi otto mesi dell’anno, con le due tipologie prevalenti di contratti di credito, ovvero i finanziamenti ordinari, e tramite conti mutualistici, alle PMI sono stati concessi complessivamente 16.901 + 6353 = 23254 nuovi crediti, per un importo complessivo di Euro 3.774.169.249 + 1, 479.685.051 = 5,243,854,700 EUR
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