NASA/JPL-Caltech
Illustrazioni di pianeti extrasolari
Spazio – Gli esopianeti tra 1,5 e 2 volte la dimensione della Terra sembrano essere molto rari nella nostra galassia, per il semplice motivo che si stanno restringendo nel tempo. Secondo i dati della NASA raccolti utilizzando il telescopio spaziale Kepler, alcuni esopianeti sembrano diventare sempre più piccoli.
Un mistero che gli scienziati non sono riusciti a spiegare, ma uno studio che utilizza i dati della NASA e pubblicato il 15 novembre 2023 su Rivista astronomica Il velo può essere sollevato da questo fenomeno.
La misurazione conta
IL “esopianeti”Sono pianeti che orbitano attorno ad una stella diversa dal nostro sole. Come nel nostro sistema solare, possono essere rocciosi, gassosi o di diverse dimensioni. Esistono diversi tipi di esopianeti, chiamati “super-Terre” o “para-Nettuno”. Le Super-Terre corrispondono a pianeti rocciosi come il nostro, ma sono fino a 1,5 volte più grandi della Terra, con un diametro di 12.742 chilometri.
Per quanto riguarda i pianeti subnettuniani, come indica il nome, sono pianeti gassosi come quello che costituisce l’ottavo pianeta del nostro sistema solare, ma la loro dimensione è inferiore al diametro di Nettuno di 49.244 chilometri. Questi sono generalmente da 2 a 4 volte più grandi della Terra. Delle migliaia di esopianeti scoperti dalla NASA, alcuni si trovano tra le super-Terre e i sub-Nettuno.
NASA/JPL-Caltech
Diversi tipi di pianeti extrasolari
“Gli scienziati hanno ora confermato la scoperta di più di 5.000 esopianeti, ma ci sono meno pianeti del previsto con un diametro compreso tra 1,5 e 2 volte il diametro della Terra”.ha affermato Jessie Christiansen, ricercatrice presso Caltech/IPAC e autrice principale dello studio. In un comunicato stampa della NASA.
“Gli scienziati che studiano gli esopianeti ora hanno dati sufficienti per dire che questa discrepanza non è dovuta al caso. C’è qualcosa che impedisce ai pianeti di raggiungerli e/o rimanerci.”specificare.
Perdita di atmosfera
Lo studio suggerisce come spiegazione la perdita di atmosfera di alcuni sottopianeti. Questi esopianeti mancherebbero di una massa sufficientemente grande, e quindi non avrebbero abbastanza forza gravitazionale per trattenere le loro atmosfere: si rimpicciolirebbero quindi nel tempo, rimpicciolendosi in super-Terre.
Come potrebbe un pianeta extrasolare non avere massa sufficiente e, soprattutto, come potrebbe verificarsi questa perdita di atmosfera? Molte ipotesi sono state messe sul tavolo dagli scienziati. Il primo, evidenziato anche dallo studio, è la perdita di massa a livello del nucleo. Ciò accade quando il nucleo caldo del pianeta emette radiazioni che respingono l’atmosfera, un fenomeno che può verificarsi anche un miliardo di anni dopo la nascita del pianeta.
La seconda ipotesi si basa su quella che viene chiamata fotoevaporazione, un fenomeno attraverso il quale l’atmosfera viene distrutta a causa delle radiazioni emesse dalla stella attorno alla quale orbita l’esopianeta. “La radiazione ad alta energia della stella agisce come un asciugacapelli su un cubetto di ghiaccio.”Jesse Christiansen riassume. Ma questa seconda opzione si verifica durante i primi 100 milioni di anni di vita del pianeta.
Conducendo il test sugli ammassi stellari Prasepe e Haades, che hanno tra i 600 e gli 800 milioni di anni, i ricercatori si sono accorti che la prima ipotesi prevale sulla seconda. Ma per Jesse Christiansen saranno necessari ulteriori studi per confermarlo e svelare il mistero che circonda gli esopianeti.
Da guardare su HuffPost:
“Pioniere del caffè a misura di hipster. Creatore amichevole. Analista pluripremiato. Scrittore. Studioso di cibo. Drogato di televisione. Ninja di Internet.”