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Spagna, Olanda, Italia, Germania… cosa si impara dalla ripartenza dell’epidemia in tutta Europa

Data:

17:04, 21 luglio 2021, modificata alle 17:12, 21 luglio 2021

Quanto lontano andrà l’onda? In Francia, il numero medio di casi giornalieri è ormai vicino ai 10.000, con un aumento del 129% in 7 giorni. Un aumento mai visto dalla comparsa del sistema di escalation dei test, che preoccupa molto l’esecutivo. I governi di tutta Europa stanno affrontando un’ondata di virus molto forte, guidata dalla variante Delta, che si sta dimostrando più trasmissibile. Comune a tutti questi paesi, l’epidemia colpisce principalmente i giovani non vaccinati. Ma alcuni paesi hanno già visto aumentare i loro ricoveri. Il JDD fa il punto.

Tasso di incidenza in Europa

(Meteo-Covid.)

In Spagna, il 94% delle infezioni è causato da persone non vaccinate

Dalla fine di giugno, il numero di casi è aumentato in modo significativo in Spagna. La contaminazione ha ormai raggiunto in media 25.000 casi, un livello superiore alla seconda ondata autunnale. La dinamica dell’epidemia è molto forte poiché il paese ha avuto solo 3.000 casi un mese fa. L’incidenza è quindi ora di 622 ogni 100.000 abitanti, in media su 14 giorni. Ciò ha costretto diverse regioni spagnole a prendere misure di coprifuoco e a reintrodurre chiusure (discoteche, in particolare) e indicatori di livello.

L’incidenza è particolarmente elevata tra i 20-29 anni poiché sale a 1.838 casi ogni 100.000 abitanti. D’altra parte, è inferiore alla media nazionale tra le persone di 65 anni e più, che sono prevalentemente vaccinate. Secondo i dati del Ministero della Salute, l’83% dei nuovi casi si è verificato in persone che non erano state vaccinate, l’11% in persone che avevano ricevuto una singola dose e solo il 5,5% in persone che erano state completamente vaccinate.

Leggi anche – Covid-19: oltre l’esplosione dei casi, ecco cosa guardare da vicino

A causa del forte aumento del numero di casi, sono aumentati anche i ricoveri, ma a un livello molto inferiore rispetto alle precedenti ondate di virus. Tuttavia, in alcune aree, questo aumento dei ricoveri ospedalieri ha costretto stabilimenti a rinviare le operazioni non urgenti. Tuttavia, il tasso di aumento dei casi sembra rallentare. La R, il tasso di riproduzione del virus, è ora di 1,2 rispetto a 1,7 del 1° luglio. In Spagna, il 63% della popolazione ha ricevuto almeno una dose del vaccino contro il Covid e il 52% ha un programma vaccinale completo.

Paesi Bassi: in aumento i contagi, ma non i ricoveri

Anche nei Paesi Bassi l’aumento della contaminazione è stato fulmineo. In 20 giorni il Paese è passato da 600 casi in media al giorno a 10.000, praticamente il livello più alto dall’inizio dell’epidemia. Al suo massimo, la R era 3 all’inizio di luglio prima di tornare a 1,7. Questo aumento ha portato automaticamente a un aumento dei ricoveri, ma anche a un livello molto più basso rispetto alle ondate precedenti. Ci sono 315 pazienti Covid-19 negli ospedali olandesi contro i 1.500 di dicembre, a un livello di contaminazione equivalente.

Pazienti ricoverati per Covid-19 in Olanda

Pazienti ricoverati per Covid-19 in Olanda

(Governo dei Paesi Bassi)

Come in Spagna, sono principalmente i giovani non vaccinati ad essere infettati. Nei Paesi Bassi, il 68% della popolazione ha ricevuto almeno una dose e il 46,2% è completamente vaccinato. Tra i contagiati dal 1 luglio, l’84% non era stato vaccinato, il 10% aveva ottenuto almeno una dose e il 6% era completamente vaccinato.

Numero di casi ogni 100.000 abitanti, per fascia di età

Numero di casi ogni 100.000 abitanti, per fascia di età

(Ministero della Salute dei Paesi Bassi)

In Italia un’epidemia che riparte tra i giovani

In tre settimane il numero dei casi in Italia è triplicato, passando da 700 a 2.500. Le contaminazioni rimangono, per il momento, a un livello moderato, ma questo non potrebbe durare, essendo l’aumento esponenziale. L’incidenza è ora di 32 casi ogni 100.000 giorni, su sette giorni, contro gli 8 di inizio luglio. Non ci sono praticamente più decessi nel Paese ma questa situazione rispecchia la situazione epidemica di due o tre settimane fa, a causa dello sfasamento temporale tra la comparsa dei casi, il possibile peggioramento dei sintomi, il passaggio alla rianimazione e il decesso.

Di conseguenza, anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, prevede di ampliare l’utilizzo della tessera sanitaria, mentre il 61% degli italiani ha ottenuto almeno una dose (il 45% della popolazione è in via di vaccinazione definitiva). Come nel resto d’Europa, l’epidemia sta ripartendo tra i giovani. L’età media dei nuovi contagiati è di 28 anni, mentre la metà dei 20-40 anni non ha ricevuto alcuna dose di vaccino.

In Germania, una bassa incidenza che inizia ad aumentare

Il numero dei casi rimane, per il momento, su un livello basso anche in Germania, anche se in aumento. In due settimane il Paese è passato da 600 a 1.200 casi e l’incidenza è ora di 10 casi ogni 100.000 abitanti, contro i 6 del 13 luglio: un incremento dinamico del 60% negli ultimi 7 giorni. Secondo il Ministero della Salute, citato da Il mondo, il tasso di incidenza per 100.000 abitanti potrebbe raggiungere i 400 casi a settembre, poi gli 800 casi a ottobre.

Per il momento l’incidenza è in aumento soprattutto tra i giovani. Ora sono 19 per i 20-24enni e 15 per i 25-29enni, rispetto a 2 per gli over 60. In Germania il 45% della popolazione ha ricevuto una dose di vaccino e il 59% dei tedeschi è definitivamente vaccinato.

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