spogliata di un famoso dipinto di Ligabue, un proprietario trova il suo dipinto in una mostra, 31 anni dopo

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Il famoso “Autoritratto con spaventapasseri” del pittore italiano Antonio Ligabue, esposto per 31 anni ai quattro angoli d’Italia, è un’opera rubata nel 1991 ad un facoltoso proprietario del centro della penisola? La questione sorge dopo il sequestro da parte dei carabinieri del dipinto esposto al Forte Bard in Valle d’Aosta.

“Siamo tutti caduti nuvole lastra (Siamo tutti caduti dal cielo, in francese).” Sono queste le prime parole che vengono alle labbra di Ornella Badery, quando le parliamo della brutta sorpresa del 21 gennaio. Mancano poi tre giorni ai visitatori del Museo del Forte di Bard per visitare la mostra dedicata a uno dei grandi pittori italiani del ‘900: Antonio Ligabue. Quel giorno i carabinieri della Sezione di ricerca sui beni culturali di Monza, in Lombardia, fecero irruzione nel museo e sequestrarono il famoso “Autoritratto con spaventapasseri”, appeso alla parete della mostra.

“E’ la prima volta che ci succede una cosa del genere”confida il presidente dell’associazione del forte di Bard. “E’ stata l’azienda milanese VIDI ad organizzare la mostra ‘Ligabue e il suo mondo’ (Antonio Ligabue e il suo universo, in francese). Ma non abbiamo motivo di dubitare. Abbiamo già lavorato due volte negli anni passati con lei, per mostre di pittura di alto livello: quella dedicata ai ‘Capolavori impressionisti della galleria d’arte di Johannesburg nel 2020′”.

I carabinieri sono però formali: una denuncia è stata infatti presentata da uno dei visitatori della mostra del forte. Proveniente dalla stessa regione in cui il pittore morì nel 1965 a Gualtieri, affermò che il dipinto le era stato rubato nel 1991.

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“È tanto più sorprendente che per tutta la durata della mostra (dal 29 ottobre 2021 al 30 gennaio 2022, ndr)nessuno si è fatto avanti per parlarci di questo caso”è ancora sorpresa Ornella Badery.

Eppure, interrogato dai carabinieri, l’ancora presunto proprietario, ha fornito un dettaglio inquietante. “In alto a destra dell’autoritratto, c’era una libellula quando la cornice era ancora appesa a casa mia”lei disse.

Effettuata la verifica, gli investigatori sono rimasti sorpresi di scoprire effettivamente l’insetto, accuratamente nascosto sotto uno strato di vernice.

Da qui l’apertura dell’inchiesta per occultamento, aperta da Giovanni Roteglia, sostituto procuratore di Aosta. Attualmente sta interrogando tutte le persone ei dirigenti di aziende o associazioni coinvolte nell’organizzazione della mostra al museo valdostano.

“Per il momento le indagini sono in corso ed è ancora solo un sospetto di furto”spieghiamo a Fort Bard. “Ci è stato detto che saremmo stati informati dei risultati delle indagini e di non rivelare nulla su questa vicenda: è piuttosto un fallimento”analizza da parte sua la presidente dell’associazione del museo. “Ma se il furto sarà provato, è ovvio che chiederemo i danni alla società organizzatrice milanese. Perché è un brutto colpo all’immagine di serietà del forte di Bard”.

Quanto al misterioso autore della pennellata volta a mascherare la presenza della libellula nel celebre autoritratto: rimarrebbe per il momento irrintracciabile.

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