Martedì (11 aprile) l’Italia ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per i prossimi sei mesi a seguito dell’eccezionale aumento del numero di migranti che arrivano continuamente attraverso le rotte del Mediterraneo.
Martedì il Consiglio dei ministri guidato dal premier Giorgia Meloni (Fdi/Ecr) ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale sull’immigrazione su proposta del ministro della Protezione civile e delle politiche marittime, Nello Musumeci. Questa decisione segue anche un incontro tra Musumeci e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Lo stato di emergenza sarà finanziato con 5 milioni di euro.
“Parliamoci chiaro. Il problema non è risolto e la sua soluzione è legata solo a un intervento ponderato e responsabile dell’Unione Europea”.ha affermato Musumeci dopo che il governo ha dichiarato lo stato di emergenza.
“C’è un’emergenza assoluta. Non è un fatto nuovo […] Questo è un problema destinato a rimanere irrisolto almeno per i prossimi dieci anni”.ha detto il ministro a Radio Anch’iosottolineando la necessità di “neutralizzare la mafia capro espiatorio”.
Lo scorso febbraio, il parlamento italiano ha approvato il “Codice di condotta per le ONG” – un decreto del governo che stabilisce un codice di condotta per le navi che intervengono per salvare i migranti – nonostante le critiche dell’ONU e dei gruppi umanitari.
I flussi migratori degli ultimi mesi hanno messo a dura prova le strutture statali, secondo Musumeci, che ha chiesto a “approccio responsabile” verso i migranti e i loro diritti.
Il ministro ha sottolineato in particolare la difficoltà di gestire i flussi in arrivo nelle isole – Lampedusa e tutta la costa meridionale della Sicilia – zone dove i centri di prima accoglienza sono costantemente al collasso.
È stato un fine settimana di Pasqua impegnativo per le autorità nazionali, con barche rotte e migranti in mare: circa 2.000 persone sono state soccorse e sono in corso le operazioni di soccorso per altre 1.200. Le guardie costiere e le risorse aeree di Frontex partecipano alle operazioni di ricerca e soccorso (SAR).
“Ancora in corso le operazioni di soccorso nello Ionio”, la guardia costiera ha twittato martedì, riferendosi a due chiatte – una con 800 e l’altra con 400 migranti a bordo – intercettate a più di 160 chilometri a sud-est della Sicilia. Entrambe le barche sono state scortate a riva a causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli.
Secondo i dati del Viminale, tra il 1° gennaio e l’11 aprile sono sbarcati 31.292 migranti. Nello stesso periodo del biennio precedente gli arrivi sono stati significativamente inferiori: 7.928 nel 2022 e 8.505 nel 2021.
“Nerd del web hardcore. Incluso agli attacchi di apatia. Tipico fan del caffè. Imprenditore. Fanatico della birra. Appassionato di musica. Ninja alcolico estremo.”