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Tre arresti nell’inchiesta sulla caduta della funivia

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Tre arresti nell’inchiesta sulla caduta della funivia
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Si “accorsero” che il freno di emergenza non era stato applicato di proposito.

TGli uomini di Molouk sono stati arrestati mercoledì 26 maggio nell’ambito di un’indagine su caduta della funivia I militanti hanno detto domenica a Stresa, nel nord Italia, di aver ucciso 14 persone, tra cui 5 israeliani. Questi uomini, che sono alti funzionari della società che gestisce le funivie, sono sospettati di aver deliberatamente disabilitato il freno di emergenza sulla struttura. “C’è stato un malfunzionamento della funivia e il team di gestione non ha risolto il problema, o solo parzialmente. Per evitare un’interruzione del collegamento, hanno scelto di partire un ramo che impedisce l’entrata in funzione del freno di emergenza”, ha spiegato a Radiotre l’ufficiale locale addetto ai tiratori, tenente colonnello Alberto Ciccone, citando le agenzie italiane.

I tre arrestati sono Luigi Nereni, direttore delle Ferrovie del Mottarone che gestisce la funivia, Gabriele Tadini, direttore della funivia, ed Enrico Perocchio, direttore operativo della funivia, costruita nel 1970 e che collega il paese da Stresa in 20 minuti.Il Monte Motaroni, che si erge a quasi 1.500 metri, offre una vista mozzafiato sul Lago Maggiore e sulle Alpi. “Si sono resi conto” che i freni di emergenza non erano stati applicati di proposito, ha detto Alberto Ciccone. Secondo il procuratore Olympia Bossi, citando i media italiani, sanno che la cabina della funivia funziona senza freni di emergenza dal 26 aprile, il […] leggi di più

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