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Le è stato detto che le autorità italiane, insieme alla Francia, si sono adoperate per garantire che il fascicolo tunisino sia ricevuto come dovrebbe essere a Washington. Avevamo ancora l’illustrazione della spinta italiana questo mercoledì 15 giugno. “L’Italia vuole che Tunisi possa definire rapidamente un accordo, ora sempre più urgente, con il Fondo Monetario Internazionale“. Lo ha affermato oggi il viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Marina Sereni…
Ha aggiunto che “nonostante la complessa fase politica, la comunità internazionale deve continuare ad aiutare economicamente la Tunisia, per evitare un tracollo finanziario del Paese con gravi conseguenze“. Queste le sue osservazioni nel corso di un’audizione alla Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati sul quadro geopolitico del Mediterraneo…
È quasi certo che la Francia stia dicendo esattamente la stessa cosa. Tutto questo insieme alla visita di un alto funzionario del FMI il 20 e 21 giugno, diciamo che l’esecutivo tunisino ha buone ragioni per sperare…
Resta da placare il clima sociale per porsi nella migliore posizione possibile perché, ricordiamolo, colui attraverso il quale è avvenuta tutta questa vicenda – l’UGTT – deve assolutamente apporre la propria firma alle riforme che il Fmi dovrà erogare. Sta andando male per il momento ma impossibile non è il tunisino. Miracoli che il Paese compie da 11 anni, a cominciare dal fatto di sopravvivere a tutti i colpi che gli sono stati inferti da tutti i governi del dopo Rivoluzione, ma soprattutto dalla famosa Troika. Dai, ancora un piccolo miracolo tra l’UGTT e il governo di Najla Bouden…
Cosa sta succedendo in Tunisia?
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