Lunedì 21 dicembre è avvenuta un’esplosione in un impianto di esplosivi per uso civile nei pressi di Chieti, nel centro Italia. L’incidente, che ha provocato la morte di almeno tre persone, è avvenuto nel primo pomeriggio all’Esplodenti Sabino, che produce esplosivi ma si occupa anche di smantellare bombe, mine o altri proiettili esplosivi. Indica il sito web dell’azienda. Secondo Filippo Marinucci, sindaco di Casalbordino, il piccolo paese vicino a Chieti dove si trova questa istituzione, i tre morti lavoravano in fabbrica al momento della tragedia. Il sito conta circa cento dipendenti.
L’agenzia di stampa italiana AGI ha detto che molte ambulanze sono state inviate sul posto e che le ferrovie e le strade sono state interrotte in questa zona.
74 morti nelle fabbriche di fuochi d’artificio dal 2000
Per il sindacalista Paolo Capone, Segretario Generale del Sindacato Italiano (UGL), e per Gianna De Amisse, anche lei iscritta al Sindacato dei Lavoratori, questo incidente è “inaccettabile”. I rapporti affermano che è necessario intensificare gli sforzi per rafforzare i controlli e la formazione sulla sicurezza, soprattutto per i lavori che sono altamente inclini agli incidenti, e per fermare permanentemente questi massacri. A cura della Rivista Italiana XIX secolo.
Secondo l’Associazione dei consumatori del Codacons, i tre morti per questa esplosione portano il bilancio delle vittime a 74 […] leggi di più
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