A febbraio papa Francesco ha benedetto il 1ehm ” Violino del mare », uno strumento realizzato dai detenuti del carcere dell’Opera di Milano dai relitti delle barche che trasportano i migranti verso l’isola di Lampedusa. Il carcere di Milano è uno dei pochi al mondo ad avere un laboratorio di liuteria in cui i detenuti lavorano nell’ambito del loro reinserimento sociale e professionale.
11 barche di legno arenate a Lampedusa consentiranno la realizzazione di violini, viole e violoncelli
Il 4 febbraio in Vaticano papa Francesco ha benedetto il primo violino di legno recuperato dalle barche che trasportavano, spesso a proprio rischio e pericolo, i migranti nell’isola di Lampedusa, nel sud Italia. Strumento sul quale, per il Sommo Pontefice ei suoi ospiti, Carlo Maria Parazzoli, primo violino dell’Orchestra Nazionale dell’Accademia di Sainte-Cecile, ha eseguito un’opera inedita del compositore Nicola Piovani.
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Un’iniziativa della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti che ha unito le forze per l’occasione con il carcere dell’Opera di Milano, che ospita un laboratorio di liuteria in cui i detenuti lavorano nell’ambito della loro riqualificazione professionale. In accordo con il Ministero dell’Interno e il Dipartimento delle Dogane, sull’isola sono state selezionate 11 barche di legno, su centinaia. Trasportati a Milano, furono affidati agli artigiani della bottega carceraria milanese. Da questa materia prima simbolica verranno realizzati violini, viole e violoncelli. Arnoldo Mondadori, co-fondatore della fondazione, spera addirittura di costituire, entro la fine dell’anno, un quartetto d’archi che suonerà su questi strumenti. ” del mare “.
I violini carcerati dell’Opera di Milano equipaggiano gli studenti dei conservatori italiani
Dal 2013, quando la fondazione Casa dello Spirito e delle Arti ha sviluppato il suo progetto di reinserimento presso il carcere di Opera, i detenuti del laboratorio di liuteria hanno realizzato decine di violini, alcuni dei quali sono stati consegnati a studenti dei conservatori italiani e in particolare a giovani rom del Conservatorio di Milano. Sotto la guida del maestro liutaio Enrico Allorto, coadiuvato da Fabrizio Fornara, ex detenuto da lui formato, e in collaborazione con il rinomato Istituto Stradivari di Cremona, la “apprendisti” realizzerà non solo strumenti ma anche altri oggetti come presepi da questo nobile legno di recupero.
Filippo Gault
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